Reati nel diritto di famiglia – avvocato Milano

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Reati nel diritto di famiglia – avvocato Milano

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DIRITTO DI FAMIGLIA: Famiglia legittima e famiglia di fatto: quali sono i diritti e le obbligazioni del convivente?

La dottrina nega una totale uguaglianza tra famiglia legittima e famiglia di fatto, cercando tuttavia di reperire qualche modalità di difesa. Vengono messe in risalto: la relazione di filiazione: la filiazione naturale viene uguagliata a quella legittima ed i figli naturali hanno i medesimi diritti di quelli legittimi e, come effetto, i genitori hanno nei loro riguardi gli stessi obblighi dei genitori sposati.

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Diritti ed obblighi tra conviventi: per quanto concerne le relazioni mortis causa, la Corte Costituzionale ha spesso negato che il convivente possa essere equiparato al consorte: da qui l importanza di difendere la posizione del proprio convivente attraverso la stipula di un testamento; per quanto riguarda le relazioni inter vivos nel corso della convivenza, la dottrina rileva l obbligo di mantenimento come obbligo naturale mentre dopo la fine della convivenza non è determinabile alcuna relazione:

in ambedue le circostanze si consiglia la stipula, con il supporto di un legale, di specifiche intese di convivenza per disciplinare le relazioni individuali e patrimoniali tra i conviventi more-uxorio e rispetto all istruzione / affido / mantenimento dei figli minorenni, e ciò sia in merito alla relazione sia di fronte ad una eventuale fine della relazione.

Relazioni con i terzi: ciò che si può evidenziare non è tanto la presenza di una famiglia di fatto, quanto il fatto della convivenza.

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L uccisione del partner dà diritto ad essere risarcito del danno non patrimoniale ex art. 2059 cc, invece per quello patrimoniale il convivente sopravvissuto deve dare certezza della durata e stabilità dei contributi ottenuti quando il defunto era in vita.

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Il convivente, altresì, succede nel contratto di locazione ex art. 6 l. 392/78 se il locatario decede. Che distinzione abbiamo tra la separazione consensuale e quella giudiziaria in merito alla procedura e ai suoi effetti? La separazione legale tra consorti può essere consensuale o giudiziaria, a seconda che vi sia o non vi sia un intesa dei consorti sia sul fatto di dividersi sia sulle sue forme (es. assegno, affido figli…).

In qualsiasi circostanza bisogna che intervenga il giudice e, dunque, occorre il supporto di un legale per l assistenza dei consorti. In ipotesi di separazione consensuale - che di solito si risolve in un unico processo stabilito entro un paio di mesi dal Presidente del Tribunale di fronte al quale i consorti si presentano per stipulare le modalità di separazione su cui hanno trovato intesa - il Tribunale omologa l intesa e i consorti sono separati a livello giuridico.

Le conseguenze della separazione consensuale a livello personale sono, per darne esempio, l interruzione dell obbligo di coabitazione, di supporto morale e di collaborazione, di fedeltà, ecc...; resta intatto, mentre, l obbligo di supporto patrimoniale.

L utilizzo del cognome della moglie può essere oggetto di intesa. In ipotesi di separazione giudiziaria, mentre, la procedura viene avviata depositando un ricorso da parte del consorte procedente di fronte al Tribunale di competenza territoriale. Al processo di comparizione delle parti, il Presidente consentirà ai consorti di vivere in maniera separata ed eventualmente fisserà un assegno a livello provvisorio e deciderà sull affido e mantenimento della prole attuando procedure provvisorie e urgenti, invece nel seguente stadio istruttorio, il G.I otterrà gli elementi di prova, pure d ufficio.

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La nostra legislazione prescrive la cd. separazione senza colpa, per intolleranza della convivenza in merito a condizioni oggettive ma considerate dal giudice tenendo presente la circostanza soggettiva delle parti. Il giudice può inoltre emettere la separazione stabilendo l addebito a un consorte (151, c.2, cc), ove ne sia richiesto e si presentano le condizioni, tenuto conto dell atteggiamento dell altro. La sentenza di addebito potrà pure interessare ambedue i consorti.

Sono eventi addebitabili quelli che vanno a ledere il vincolo coniugale di lealtà, come i maltrattamenti, le denigrazioni, i ruoli riconosciuti a terzi di rapinare un consorte, l obbligo di prestazioni sessuali anomale e l omesso dovere morale e materiale, ivi incluso l abbandono della abitazione coniugale senza giuste ragioni.

L adulterio non è di per sé circostanza di addebito ma va considerato pure in merito al comportamento dell altro consorte e deve presentare gli elementi della gravità (notorietà…). Le conseguenze della separazione giudiziaria a livello personale sono le stesse della separazione consensuale.

A livello patrimoniale, l assegno di mantenimento compete al consorte a cui non sia stata addebitata la separazione per offrirgli un livello di vita uguale a quello vissuto durante il matrimonio, qualora questi non possa affrontarlo con il proprio reddito, ivi incluse le elargizioni, costanti e regolari, da parte dei parenti, e affinché il versamento dell assegno non causi nel consorte obbligato problemi per la propria sopravvivenza.

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E attuabile per analogia l art 5, c.6, LD, per cui il consorte titolare dell assegno è obbligato a mettersi all opera per ricercare strumenti adeguati per il proprio mantenimento, mediante attività di lavoro. Al consorte cui è addebitabile la separazione spettano in qualsiasi circostanza gli alimenti, qualora si presentino gli estremi ex artt. 433ss cc. La separazione personale evidenzia in merito alla cessazione della comunione legale dei beni. Dopo che periodo dalla separazione personale è possibile la richiesta del divorzio?

E con quale procedimento? E le sue conseguenze?

Una volta conseguito il provvedimento di omologa della separazione da parte del Tribunale pertinente e passati tre anni dal momento di omologa, le parti possono presentare la richiesta del divorzio per la fine degli effetti civili matrimoniali in ipotesi di matrimonio concordato o per la cessazione del matrimonio.

Per conseguire il divorzio è sempre utile una pronuncia che provi la sussistenza di specifiche circostanze soggettive e oggettive, su opposizione del consorte interessato o di ambedue i consorti. La procedura è regolamentata dall art. 4 L.Div. ed è uguale a quella per la separazione giudiziaria. Con le procedure presidenziali, urgenti e provvisori, il Presidente stabilisce l assegno e assegna i figli minorenni, rimettendo le parti di fronte al G.I. con l intervento obbligatorio del PM..