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La condanna è dell arresto da uno a sei anni se dall evento proviene una ferita personale, ed è da tre ad otto anni se ne proviene la morte.
Le condanne prevedono un aumento se l evento è compiuto dal genitore, dal figlio, dal responsabile, o dal consorte, ossia dall adottante o dall adottato.
Oggetto giuridico: la dottrina e la giurisprudenza attuali sembrano essere d accordo sul fatto che l oggetto della difesa penale è la necessità di tutelare la vita e l integrità individuale dei soggetti che per età, o per altre circostanze stabilite dalla legge, sono soprattutto soggetti a pericoli derivanti dall abbandono di coloro che dovrebbero prendersene cura.
Pure la giurisprudenza di merito ha recentemente sostenuto che l oggetto della difesa dell art. 591 c.p., contrariamente da quello dell art. 570 c.p., riguardante la trasgressione dei doveri di sostegno familiare, non è il dovere legale di assistenza in quanto tale, ma il pericolo di integrità fisica che deriva dalla sua inadempienza.
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Quindi, non si concretizza il reato di abbandono, se l agente non abbia già in custodia o in cura l incapace o il minorenne, ed a tanto si rifiuti, benché possa esservi mantenuto a livello legale e risultare punibile a livello penale per siffatto motivo per altro titolo (tipologia in cui è stato rinvenuto il reato ex art. 570 c.p., non avendo la moglie voluto accettare il marito che era affetto da sclerosi multipla, fatto uscire dall ospedale e portato dal fratello e da un amico, sicché l uomo veniva ospitato dalla madre). (107)
Persona attiva del reato: nonostante il significato generico della persona attiva, per l utilizzo del termine chiunque , si tratta in effetti di un reato proprio, per la realizzazione del quale bisogna che l agente si trovi in uno specifico rapporto con la persona passiva, è quindi che ne abbia la custodia ossia debba provvedere alla sua cura.
È proprio questo particolare aspetto che rende possibile distinguere il reato ex art. 591 c.p. dal reato ex art. 593 c.p., riguardante l omissione di soccorso. Ciò in quanto il reato ex art. 591 c.p. è un reato proprio che prevede uno specifico rapporto tra persona attiva e passiva, ovvero una relazione di cura e di custodia in atto, invece gli obblighi generici di sostegno sociale sono previsti dall art. 593 c.p. Se non esiste il sottostante rapporto, l omessa cura al soggetto incapace potrà determinare, ove si presentino i requisiti, al differente reato di omissione di soccorso.
L art. 591 c.p. può essere ritenuto, sotto alcuni aspetti, una normativa particolare rispetto al reato di omissione di soccorso, dal momento che può considerarsi aspetto speciale il sussistente obbligo di cura, non previsto dall art. 593 c.p. (108) All interno delle relazioni familiari, persone attive possono essere i genitori, i figli, il responsabile, il consorte, o anche l adottante o l adottato.
In siffatta circostanza le condanne prevedono un aumento. Persona passiva: è il minorenne di anni quattordici o l incapace.
Per realizzare un comportamento di rilievo penale per abbandono del minorenne di anni quattordici, non bisogna che sussista un preciso dovere giuridico di custodire o di curare, visto che l incapacità di costui di badare a se stesso è previsto in maniera assoluta dalla legge. In altre parole, rispetto a siffatti minorenni, l obbligo di custodia o di cura sarebbe previsto direttamente dalla legge a chiunque si trovasse, pure per una semplice situazione fattuale, in una circostanza che mettesse il minorenne a propria disposizione.
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Contrariamente, nell ipotesi di persona incapace, il reato si verifica soltanto dopo che la persona attiva se ne sia assunta il dovere di cura o ne abbia la custodia. All interno delle relazioni familiari, persone passive possono essere, rispettivamente, i consorti, i figli, gli ascendenti o altri parenti di cui si abbia la custodia o il dovere di curare. Nella circostanza di figli minorenni di anni quattordici, essendo presunta la totale incapacità, sia i genitori (in primo luogo) che gli altri parenti che convivono con i minorenni hanno il dovere giuridico di cura e custodia, la cui trasgressione include gli estremi del reato in questione.
Nelle circostanze di ascendenti anziani, affinché si concretizzi il reato, è utile provare concretamente l incapacità della persona di badare a se stessa.
Ne deriva che non si presume totale incapacità per vecchiaia, essendo quest ultima una circostanza non patologica, ma fisiologica, che deve essere provata in maniera concreta quale possibile circostanza di inettitudine fisica o mentale all idonea vigilanza di normali circostanze di pericolo per la propria integrità.
Ne deriva che l obbligo di custodia o di cura deve essere conformato rispetto alla capacità, laddove presente, di autodeterminarsi della persona anziana. (109) In merito a ciò, con pronuncia del 9 aprile 1999, la Suprema Corte ha escluso che potessero essere accusati del reato di cui all art. 591 c.p. i figli di una donna di 93 anni lasciata a condurre la sua vita da sola, visto che la donna, nonostante l età, sembrava ancora capace di vivere in maniera autonoma e non voleva per nulla essere ricoverata in un ospizio. (110)
Comportamento: requisito del comportamento di abbandono sono le relazioni di custodia e di cura. Per la custodia basta un rapporto interpersonale tra persona attiva e passiva, sia pure temporanea, purché per un periodo ragionevole, in maniera tale che possa essere messa in pericolo l integrità e la vita della persona passiva. La cura, mentre, deve essere prevista in modo tassativo da un obbligo giuridico. (111) Difatti, per determinare il reato non è sufficiente che sia trasgredito un semplice obbligo morale.